Sin dalle prime missioni spaziali, i satelliti hanno
compiuto vari progressi. Ultimamente i loro compiti, che possono andare
dall'esplorazione a una ricerca più specifica, vengono svolti anche grazie
all'aiuto della luce.
Ne è un esempio la missione NASA Kepler: il satellite ha il
compito di trovare pianeti abitabili, e ci riesce in un modo completamente
nuovo; Grazie a un fotometro (uno strumento che misura i dati della luce) il
satellite percepisce una diminuzione di luminosità su una stella, causata da un
pianeta in transito di fronte ad essa, e
manda i dati a terra. Qui si calcolano i dati e si trova la distanza di un
pianeta dalla propria Stella, capendo se sia abitabile o no.
Un altro caso è quello del telescopio Planck. Lo scopo di questo
telescopio era quello di studiare la radiazione cosmica di fondo, una
radiazione che avvolge l’intero cielo residua del Big Bang e ci è riuscito
grazie all'utilizzo di raggi X. Sempre grazie ai Raggi X, in un modo del tutto
curioso, il telescopio ha scoperto un superammasso di galassie, una delle
strutture più grandi dell’ Universo. La struttura è composta da moltissime
galassie avvolte da un bozzolo di gas incandescente, grazie al quale è stata
scoperta. Infatti la radiazione cosmica a microonde emessa nell’ universo
primordiale, che ha attraversato il superammasso prima di arrivare fino a noi,
ha acquistato un po’ di energia da parte degli elettroni del gas incandescente.
Il satellite Planck, dotato di sensibilissimi sensori, ha evidenziato che questi
fotoni avevano un po’ più di energia di quelli provenienti dalle regioni
circostanti, scoprendo l’emissione a raggi X del gas incandescente del super
ammasso.
L’ultima missione di cui vorrei parlare è quella del
satellite Gaia. Questo satellite ha il compito di fornire maggiori informazioni
sulle stelle vicino a noi e creerà una mappa
tridimensionale molto precisa della porzione di Galassia vicina a noi, e una mappa meno accurata ma comunque
dettagliata del resto, sfruttando le stelle più luminose e visibili a grandi
distanze. La mappa comprenderà sia la posizione che i movimenti delle stelle,
in modo da poter studiare l'evoluzione della Galassia. Le misure fotometriche
forniranno dettagliate informazioni fisiche sulla composizione e sulle
caratteristiche delle stelle osservate.
L’importanza della luce nelle
applicazioni spaziali è, come abbiamo visto, in continuo aumento.
Sicuramente la sua importanza crescerà, facilitando i
compiti dei satelliti e rendendo possibili nuove scoperte, tanto che il mondo della
ricerca aerospaziale si sta mobilitando verso questa specializzazione.
- La ricostruzione della radiazione cosmica di fondo
effettuata dal satellite Planck dopo un anno di osservazioni
- Un pianeta in transito davanti al sole. Il “transito” è
usato dal satellite Kepler per trovare paesi abitabili.