giovedì 29 gennaio 2015

1,2,3…Stella!




 1,2,3…Stella! 


Sin dalle prime missioni spaziali, i satelliti hanno compiuto vari progressi. Ultimamente i loro compiti, che possono andare dall'esplorazione a una ricerca più specifica, vengono svolti anche grazie all'aiuto della luce.

Ne è un esempio la missione NASA Kepler: il satellite ha il compito di trovare pianeti abitabili, e ci riesce in un modo completamente nuovo; Grazie a un fotometro (uno strumento che misura i dati della luce) il satellite percepisce una diminuzione di luminosità su una stella, causata da un pianeta in transito di fronte ad essa,  e manda i dati a terra. Qui si calcolano i dati e si trova la distanza di un pianeta dalla propria Stella, capendo se sia abitabile o no.

Un altro caso è quello del telescopio Planck. Lo scopo di questo telescopio era quello di studiare la radiazione cosmica di fondo, una radiazione che avvolge l’intero cielo residua del Big Bang e ci è riuscito grazie all'utilizzo di raggi X. Sempre grazie ai Raggi X, in un modo del tutto curioso, il telescopio ha scoperto un superammasso di galassie, una delle strutture più grandi dell’ Universo. La struttura è composta da moltissime galassie avvolte da un bozzolo di gas incandescente, grazie al quale è stata scoperta. Infatti la radiazione cosmica a microonde emessa nell’ universo primordiale, che ha attraversato il superammasso prima di arrivare fino a noi, ha acquistato un po’ di energia da parte degli elettroni del gas incandescente. Il satellite Planck, dotato di sensibilissimi sensori, ha evidenziato che questi fotoni avevano un po’ più di energia di quelli provenienti dalle regioni circostanti, scoprendo l’emissione a raggi X del gas incandescente del super ammasso.

L’ultima missione di cui vorrei parlare è quella del satellite Gaia. Questo satellite ha il compito di fornire maggiori informazioni sulle stelle vicino a noi e creerà una mappa tridimensionale molto precisa della porzione di Galassia vicina a noi, e una mappa meno accurata ma comunque dettagliata del resto, sfruttando le stelle più luminose e visibili a grandi distanze. La mappa comprenderà sia la posizione che i movimenti delle stelle, in modo da poter studiare l'evoluzione della Galassia. Le misure fotometriche forniranno dettagliate informazioni fisiche sulla composizione e sulle caratteristiche delle stelle osservate.

L’importanza della luce nelle applicazioni spaziali è, come abbiamo visto, in continuo aumento.
Sicuramente la sua importanza crescerà, facilitando i compiti dei satelliti e rendendo possibili nuove scoperte, tanto che il mondo della ricerca aerospaziale si sta mobilitando verso questa specializzazione.



- La ricostruzione della radiazione cosmica di fondo effettuata dal satellite Planck dopo un anno di osservazioni




- Un pianeta in transito davanti al sole. Il “transito” è usato dal satellite Kepler per trovare paesi  abitabili.

martedì 27 gennaio 2015

Benvenuti

Vi diamo il benvenuto nel blog ufficiale del liceo scientifico dell' Istituto Sant'Anna.

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